E U P R O C T U S

 

 

 

 

 

Il nome "tritone di montagna" evoca immagini di freddo, acqua gelida, paesaggi alpini senza vegetazione e ricoperti di neve; però, sebbene le tre specie del genere Euproctus, vivano in questo habitat, spesso si possono incontrare in altri luoghi piuttosto differenti.

Il problema è che spesso si traggono conclusioni con rapida facilità riguardo all'origine e ai requisiti d una specie da sviluppare solo determinate osservazioni.

Le piante e gli animali spesso possono vivere in zone soggette a condizioni estreme e spesso si scopre che vivono in tali condizioni per motivi storici, e spesso per una serie di fattori ecologici tra cui il rapporto predatore-preda e la competenza esistente all'interno della distinta specie.

 

Negli anni venti venne pubblicato uno studio sul tritone dei Pirenei( Euproctus asper) che fu considerato praticamente l'unico testo informativo riguardo a questa specie per parecchi anni. Il testo descrive l'E.asper come una specie più o meno ristretta ad un habitat alpino o di montagna, adattata ad acque fredde e incapace di sopravvivere in nessun altro luogo.

Per questo motivo era considerata una specie difficile da mantenere in  cattività. Negli anni 70 venne scoperto l'E.asper nella zona dei Pirenei e si notò che il suo ciclo biologico non era tanto differente dl ciclo dei tritoni alpini del genere Triturus.

Oggi il suo mantenimento e la cura sono ben documentati e viene considerato una specie relativamente semplice.

 

 

Habitat diversi

 

 

 

I tritoni europei di montagna si incontrano nei monti Pirenei in Spagna, Francia e Andorra (E.asper), in Corsica ( E.montanus) e Sardegna ( E.platycephalus).

Questa singolare distribuzione  si può intendere se si guarda al passato; si crede che milioni di anni fà Corsica e Sardegna formassero parte del continente e fossero localizzate approssimativamente nella attuale Provenza.

Questa massa di terra si separò circa 29 milioni di anni fà e cominciò a muoversi verso la posizione attuale.

Probabilmente Corsica e Sardegna si sono unite e separate più volte nel corso di 9 milioni di anni. Da un punto di vista geologico è certo che l'E.asper è la specie che ha vissuto nelle isole per più tempo; l'E.montanus e l'E.platycepalus vi seguirono stabilizzandosi durante gli anni.

 

Attualmente si accetta che la specie del genere Euproctus  non sia monofila ( che non discende da un ramo unico) e che le altre "linee" ( E.asper, E.monanus, E.platycpalus) si formarono molto prima.

Probabilmente gli antenati di queste specie erano comuni al genere Triturus.

sebbene l'habitat prediletto dell'Euproctus sia l'alpino, spesso si incontrano popolazioni ad altitudini molto minori.

In Francia il tritone dei Pirenei si incontra a 350 metri di altitudine, mentre in Spagna ad altezze di 175 metri. I tritoni di Corsica e Sardegna si trovano praticamente al livello del mare.

In libertà questo tritone vive in sorgenti di piccoli corsi 'acqua, non in torrenti di montagna. Un ruscello principale sarebbe troppo grande e con troppa corrente d'acqua e con troppi predatori per piccoli anfibi.

Quindi è facile incontrare questi tritoni in valli minori, più piccole e riparate dove si possono nascondere meglio anche le larve, vicino a sassi o sotto rocce sommerse.

Il tritone dei Pirenei vive in habitat similari nel suo raggio di distribuzione, soprattutto ad elevate altitudini.

L'E.asper trascorre il periodo estivo nei tranquilli stagni che si formano riducendo i ruscelli  ad una pozza d'acqua. Ad altitudini minori possono vivere in ruscelli di maggiori dimensioni e occasionalmente coesistere con trote se le sponde sono sommerse così che ai pesci risulti difficile accedere ad esse. Possibile incontrare questa specie anche in grotte attigue ai corsi d'acqua.

Meno conosciuto è l'habitat del tritone sardo; negli ultimi 20 anni la specie si è ridotta in forma significativa. Vivono in pozze e acque tranquille dei loro lenti ruscelli.

 

Alloggiamento

 

Il mantenimento di queste specie è relativamente semplice. L'E. asper e l'E.platycephalus possono essere più o meno acquatici; l'E.montanus preferisce abbandonare l'acqua  e in inverno si può mantenerlo in terrario.

Consigliabile alloggiare più esemplari adulti in queste proporzioni ( 2 maschi e 4 femmine) in una vasca di 120 x 50 cm con un livello dell'acqua sui 10-15 cm. 

All'interno sarà bene prevedere una zona "rialzata" attorno alla quale gli esemplari potranno nuotare e sulla quale potranno collocarsi. Sarà necessario inserire anche un filtro per poter anche ricreare una piccola corrente d'acqua; l'acqua dovrà mantenersi ad una temperatura sui 15°C. permettendo che anche le prede ( larve di piccoli insetti) rimangano vive per stimolare l'alimentazione. 

I tritoni possono anche cibarsi di lombrichi di terra e larve di mosche ma è bene variare il più possibile l'alimentazione anche per assicurarsi il buon esito riproduttivo e di crescita.Le larve cominciano ad alimentarsi pochi giorni dopo aver assorbito il sacco vitellino; durante i primi giorni di vita quando si muovono ancora lentamente, le pulci d'acqua possono lesionarle quindi non bisogna offrirgliene. Crescendo potranno assumere pulci d'acqua, larve di mosche, tubifex e altre piccole creature. Dopo la metamorfosi gli esemplari giovani di E.asper e E.platycephalus possono rimanere in acqua senza problemi.

All'interno dell'acquario si possono osservare molte attività diurne; questi tritoni sono creature piuttosto gratificanti; si possono mantenere in piccoli gruppi non essendo aggressivi.

 

Accoppiamento

 

 

Straordinario in entrambe le specie; nessun altra specie di tritone presenta un amplesso tanto appassionato: il maschio afferra la femmina con la coda invece che con la bocca in modo che la sua cloaca si unisca e possa depositare lo sperma virtualmente nella cloaca della femmina. Non si osserva il sontuoso corteggiamento del genere Triturus nel quale si depositano numerosi spermatofori che poi non andranno mai alla femmina.

 

Poco chiaro il ruolo che esercita la femmina nella ricerca e nella selezione della coppia, perchè sembra differire abbastanza da una coppia all'altra.

Nell'E. asper la femmina assume un ruolo attivo e decisivo.

Per le altre due specie sembra essere solo il maschio attivo.

Solo il maschio di E. asper adotta una posizione di "segnale" alzando la coda forse per attrarre la femmina e farsi scegliere stimolandola anche "visivamente" o solo per segnalare un territorio di corteggiamento.

Quando la femmina si avvicina al maschio questo attorciglia la coda intorno ad essa con molta rapidità collocando il suo corpo in posizione parallela a quello della femmina. 

La muscolosa coda del maschio arresta la femmina all'inizio della sua cloaca ; le numerose protuberanze della femmina rappresentano un buon "appoggio".

In questa particolare "presa" che si potrebbe indicare come raffinata manovra, muovendosi adeguatamente, il maschio colloca le cloache a contatto evitando che la femmina possa ferirsi.

Una volta assunta la posizione corretta, il maschio comincia a "sfregare" la cloaca della femmina con le sue estremità posteriori, incrementando anche la circolazione sanguigna che provoca l'apertura della cloaca di modo che lo sperma possa essere introdotto in essa. 

Durante un periodo di oltre 30 minuti il maschio produce e introduce vari spermatofori.

 

In cattività si sono verificati  comportamenti di competizione, un secondo maschio può intervenire all'accoppiamento e tentare di separare la coppia morsicando o cercando di avvolgere la femmina con la propria coda, probabilmente per il fatto che comunque il tutto avviene in dimensioni circoscritte.

L'accoppiamento nell'E.montanus  e nell'E.platycephalis sembra essere più violento, con utilizzo di morsi sulla coda della femmina per bloccarla e movimenti meno armoniosi nella fase del contatto.

 

Uova - Larve - Metamorfosi

 

Riguardo a ciò esistono molte differenze all'interno della specie.

L'E.platycephalus e asper depositano le uova individualmente all'interno di fenditure delle rocce o sul fondo disperdendole per un'area molto distesa.

Le femmine di E.montanus depongono uova compatte sotto le rocce o nella vegetazione e sembra che le accudiscano e ciò è importantissimo perchè questa "vigilanza" può rappresentare una tappa evolutiva riguardo la riproduzione sulla terra ferma. Tutte le salamandre senza polmoni curano le loro uova che tendono ad essere poco numerose.

La cloaca allargata delle specie asper e platycephalus permette alle femmine di depositare le uova in profondità e nasconderle meglio nelle fenditure, assicurando una protezione contro i predatori o contro le forti correnti.

Il numero di uova depositate varia; l'E.asper e montanus depositano tra le 10 e 70 uova, l'E.platycephalus può deporne fino a 200 ma di minor dimensione.

Alla temperatura di 15°C. lo sviluppo embrionale dura un massimo di 40-50 giorni nell'E.montanus e 30-40 per le altre due specie.

La larva di E.montanus ha una lunghezza di 16-18 mm mentre le altre sui 13 mm., dopo la metamorfosi le dimensioni si invertono, per l'E.montanus che abbandona l'acqua relativamente pronto sono di 34 mm. di lunghezza, gli altri invece conservano la struttura larvale anche in stadio adulto sui 10 cm.

In relazione all'altitudine, i piccoli di tritone abbandonano l'acqua nel medesimo anno in cui le uova vengono deposte o al massimo l'anno seguente per passare l'inverno in acqua.

 

 

 

 

 

 

 

 

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