L I T O R I A   C A E R U L E A

 

 

Informazioni generali

Le rane del genere Litoria appartengono alle Pelodryadinae, una subfamiglia della grande famiglia delle rane arboricole chiamate Hylidae.

 

Il nome caerulea significa blu, nome presumibilmente da attribuire al colore delle specie originarie.

La maggior parte delle L.caerulea sono attualmente verdi; occasionalmente  esemplari allevati in cattività hanno avuto una metamorfosi con pelle blu che è aumentata con la maturità; ciò è stato possibile mantenendo gli esemplari con poca illuminazione, in questo modo si è notato che tendono a perdere la colorazione verde per assumerne una più vicina al blu-verde.

Sul mercato è anche conosciuta con diversi soprannomi: “Rana di White”,dal nome di colui che la descrisse per la prima volta; “rana verde australiana” o “rana verde indonesiana” distinguendo l’origine di appartenenza.

 

Distribuzione

Nord-Est Australia , Nuova Guinea e Nuova Zelanda.

 

Dimensioni

La femmina può raggiungere una lunghezza di 12 cm., mentre il maschio rimane normalmente più piccolo.

 

Sesso

Può essere difficoltoso determinare il sesso  specialmente negli animali giovani.

Il metodo più utilizzato dagli allevatori è quello di riunire un gruppo di esemplari, per un determinato periodo  di tempo e poi isolare i presunti maschi che dovrebbero incominciare ad emettere dei richiami per l’accoppiamento (non prima, però, di un anno di età). Se ciò non è attuabile, un altro metodo  è di scegliere degli esemplari adulti e riuscire ad esaminarli attentamente nella parte sottostante  i pollici; i maschi , nel periodo riproduttivo, presentano piccole macchie di colore marrone.

Se i maschi esaminati  non sono nel  periodo riproduttivo, queste macchie risultano molto pallide e difficili da distinguere rispetto ad una normale colorazione dell’epidermide.

Avendo  presunti maschi maturi, altro metodo è quello di premere leggermente  sul petto dell’animale per constatare che venga emesso il tipico “suono” di richiamo da  accoppiamento.

Altra possibilità è quella di esaminare la pelle  della gola  sovrastante il petto ,che nel maschio è leggermente più scura, tendente al grigio, rispetto alla femmina.

Le dimensioni, il  particolare richiamo e il comportamento generale rimangono ,comunque,  i migliori indicatori per un esatto riconoscimento sessuale..

 

Varietà

Gli erpetologi normalmente non riconoscono tante varietà di Litoria caerulea. Possono basarsi sulle caratteristiche che sono emerse  selezionando  esemplari in allevamenti o riferendosi alle diverse aree di provenienza.

Due maggiori distinzioni sono fatte normalmente in relazione alle aree d’origine; esistono  le “originali” provenienti dall’Australia e le più recenti importate dall’Indonesia.

Le australiane sono caratterizzate principalmente dal loro colore verde chiaro tendente al turchese blu; di norma la grossa ghiandola supratimpano in questa varietà è leggermente moderata. Tra gli allevamenti della specie australiana sta progredendo la produzione di esemplari macchiati di bianco, esemplari blu e una specie che può associare grandi macchie giallo-bianche sul dorso, con le ghiandole sotto la pelle della testa simili a quelle di un  rospo.

La specie indonesiana è verde opaco; il solco della ghiandola supratimpano può facilmente mutare di dimensioni raggiungendo una grandezza tale da coprire gli occhi.

Queste rane variano  parecchio anche sulle dimensioni , da molto piccole a grandi; la femmina presenta quasi sempre la ghiandola supratimpano più grande rispetto al maschio.

 

Longevità

Spetta ad una rana europea  il record di longevità in cattività: 21 anni.

Normalmente, se mantenute in buone condizioni, possono raggiungere una media di 15 anni.

 

 

Il Terrario

 

Il terrario ideale per la Litoria cerulea deve essere alto, possibilmente in vetro e chiuso.

Entro il primo anno di vita, possono essere collocate in  acqua-terrari di capacità tra i 10-20 litri; ma in previsione della crescita, sarà opportuno aumentarne le dimensioni .

La grandezza minima di un terrario  per una rana adulta dovrebbe prevedere un volume di circa 80 litri , ricavato soprattutto da  un buon sviluppo in altezza (40X40X80h) ; una soluzione più piccola e più bassa non è consigliabile in quanto limiterebbe troppo la loro naturale attività.

 Per chi volesse tenere un gruppo di esemplari e ricostruire anche un’ambientazione esteticamente gradevole, è sicuramente consigliato un terrario di dimensioni maggiori.

Se si ha la possibilità di avere un grande terrario e poter ospitare parecchi esemplari, è bene valutare di disporre una vasta area  per l’acqua , creando quindi un paludario equamente diviso tra zona d’acqua e zona di terra . Con la presenza di una vasta zona d’acqua, sarà utile l’inserimento di una pompa da collocare in un  apposito vano  predisposto anche a contenere il materiale filtrante per mantenere una buona e costante pulizia. Qualora  le dimensioni non permettano l’inserimento di un settore per il filtraggio, bisognerà tramite un costante regolare cambio di acqua, mantenere un buon livello d’igiene.

 

Fondo

Da un punto di vista di praticità, può essere usata come fondo del terrario della  semplice carta di giornale o carta da casa; è una soluzione economica che permette un regolare e facile ricambio e riduce l’insorgenza di malattie, impedendo ai batteri di prolificare. Ciò è però consigliabile per allevatori o commercianti che detengono diversi esemplari in uno stesso contenitore.

Sono possibili altre soluzioni esteticamente migliori da adottare nei terrari di casa.

 La prima consiste nel sistemare un considerevole strato di torba ,sufficientemente profondo,sopra ad uno strato di normale graniglia per acquari; questo  tipo di substrato consente di inserire nel terrario anche piante vive, permettendo di ricreare al meglio l’habitat dell’animale.

Una seconda soluzione consiste nell’usare  come unico fondo, della corteccia finemente spezzettata, reperibile nei negozi specializzati, unendo delle radici e delle rocce come elementi decorativi.

 

 

Areazione

La Litoria caerulea richiede buona ventilazione, è quindi consigliabile verificare che il suo terrario sia dotato di apposite aperture che consentano il passaggio dell’aria.

 

Arredamento

In un grande terrario con  torba come substrato primario, possono essere usati i seguenti elementi per creare un habitat adeguato ed un ambiente esteticamente piacevole.

Sullo sfondo si possono collocare dei pezzi di corteccia di sughero creando un’interessante area dove le rane possano arrampicarsi; di fronte al sughero possono essere sistemate delle piante, preferibilmente  con foglie larghe, tipo Sanseveria, che possano sopravvivere agli abusi provocati dalla frenetica attività della Litoria.

In primo piano si possono collocare un paio di radici o due pezzi di sughero disposti diagonalmente  verso l’alto in modo che le rane  abbiano la possibilità di muoversi sul fondo senza tanti ostacoli e arrampicarsi verso l’alto quando lo desiderano.

 

Acqua

Le rane devono avere a disposizione sempre acqua pulita.

Come già accennato, se il terrario è di piccole dimensioni, l’acqua può essere introdotta  in un recipiente posto sul fondo; se le dimensioni lo permettono, si può creare una vera e propria zona d’acqua che comunque, non deve mai essere troppo profonda per evitare che la rana possa affogare; quando le rane sono piccole si può inserire una roccia nella zona dell’acqua per dar loro la possibilità di saltare fuori facilmente; purtroppo non è insolito che le piccole rane affoghino anche in quantità minime di acqua.

Accade non di rado che alcune persone riscontrino dei problemi a mantenere in vita queste rane, malgrado sia una specie molto facile da gestire e per questo motivo è bene considerare che una possibile causa di ciò possa essere la qualità dell’acqua. Se avete quindi dubbi sulla qualità della vostra acqua di casa , potete utilizzare dell’acqua minerale o meglio dell’acqua osmotica utilizzata per i pesci in acquario; per quanto riguarda i valori, tenete presente che la L.caerulea  richiede un’acqua leggermente alcalina e moderatamente dura.

 

Temperatura e riscaldamento

La L.caerulea richiede di essere mantenuta ad una temperatura fra i 25°-30°C anche se può tranquillamente tollerare una diminuzione intorno ai 18°-20°C.

Possono essere utilizzate diverse soluzioni per riscaldare il terrario; durante il giorno si può utilizzare un apposito faretto sistemato in modo da distribuire uniformemente il calore e illuminare adeguatamente il terrario.

In concomitanza  al faretto si può utilizzare un cavetto riscaldante o un tappetino; se la zona dell’acqua è particolarmente ampia si può introdurre anche un riscaldatore ad immersione.

L’unico elemento non consigliato è la roccia riscaldante adottata per molti rettili; per le esigenze della rana, la temperatura della superficie della roccia è troppo elevata.

Durante la notte si può mantenere una fonte di calore con un faretto infrarosso.

Qualsiasi sistema di riscaldamento venga adottato, la raccomandazione  è di calibrare attentamente la temperatura entro i parametri richiesti dall’animale, collegando le fonti di calore ad un apposito termostato .

 

Illuminazione

Per il buon mantenimento delle piante eventualmente presenti e per illuminare adeguatamente il terrario, si possono scegliere due vie: la prima consiste nell’utilizzo di lampade al neon specifiche per rettili (con anche  emissione di raggio UVB), la seconda è fornita dalle cosidette “basking spot”, ossia lampade ad incandescenza che forniscono una luce più forte ed una maggiore quantità di calore ( le lampade al neon , essendo a luce fredda, non emettono calore); il wattaggio e la quantità numerica delle lampade sono direttamente proporzionali alle dimensioni del terrario.

In ogni caso, entrambe permettono sia all’animale che alle piante una buona crescita .

Nel caso in cui non fossero presenti piante si può pensare eventualmente di utilizzare una diretta illuminazione esterna, posizionando il terrario in modo adeguato, stando particolarmente attenti però al possibile pericolo di surriscaldamento qualora dovesse essere illuminato costantemente dal sole.

 

Mantenimento nel terrario

Come già accennato, la L.caerulea , essendo particolarmente attiva , può creare confusione nel terrario oltretutto, mangiando abbastanza abbondantemente , defeca spesso e non nella stessa area.

Per questo motivo è bene controllare giornalmente le varie zone del terrario e pulire immediatamente.

Altra “buona” abitudine della rana è quella di “sfregarsi” contro i vetri del terrario lasciando su di essi brandelli di “pelle”; per questa ragione il terrario deve essere costantemente pulito così come la pelle dell’animale che, un paio di volte al mese, verrà detersa con una spugnetta.

 

Alimentazione

Da giovani queste rane hanno una alta richiesta di calcio a causa della loro rapida crescita ossea.

Con un apporto insufficiente di calcio, le giovani rane possono morire o sviluppare da adulti dei disturbi tali da presentare evidenti deformità.

Per prevenire in tempo questo tipo di problemi, è bene suddividere un programma alimentare per le diverse fasi della crescita.

 

 Piccoli (dimensioni di 2-4 cm.)

Giornalmente ogni piccolo deve avere a disposizione grilli (di dimensioni adeguate) ricoperti di calcio in polvere o  altro integratore vitaminico con calcio carbonato o gluconato.

E’ importante accertarsi che il piccolo mangi subito il grillo, per evitare che la polvere della quale è ricoperto si disperda sul fondo del terrario.

E’ preferibile alimentarli  di sera quando sono più attivi rispetto alle ore diurne nelle quali preferiscono addormentarsi in angoli  nascosti.

 

 Subadulti (dimensioni di 4-9 cm.)

Vanno alimentati ogni due o tre giorni con grilli  ricoperti da polvere di calcio o multivitaminica; gli si  possono  anche offrire dei baby topo (ancora rosa, cioè senza pelo) , ricoperti di polvere vitaminica una volta alla settimana.

 

 Adulti

Mangiano due o tre volte alla settimana grandi grilli e, occasionalmente piccoli topi.

 

E’ consigliabile porre attenzione anche alla dieta dei grilli; un grillo ben alimentato  è un ulteriore aiuto ad una buona alimentazione delle rane.

Altra buona attenzione è quella di controllare che la rana non diventi obesa, un eccesso di grasso le predispone a contrarre alcune malattie e quindi ad avere una vita più breve.

 

 
Disturbi e malattie

Se mantenute in una condizione sanitaria ragionevole, con adeguata temperatura, acqua pulita e un programma alimentare equilibrato, le L.caerulea risultano essere animali robusti ,non particolarmente predisposti a malattie.

Si possono ,tuttavia, manifestare alcuni disturbi che è bene saper riconoscere per prevenire o curare.

 

 Disturbo metabolico osseo/mancanza di calcio

La principale causa della malattia, negli anfibi e nei rettili ,è una carenza di calcio nell’organismo  dovuta generalmente ad  una dieta povera di tale minerale e di fosforo o alla mancanza di vitamina D3 ( richiesta per assorbire il calcio attraverso l’intestino).

Il primo evidente sintomo della malattia è l’impossibilità a cacciare e mangiare la preda autonomamente.

Un animale affetto da questo disturbo in fase avanzata, presenta le ossa della testa particolarmente molli . In casi ancora più avanzati, si può notare  un abbassamento della fronte verso la bocca.   In casi estremi, quindi , l’impossibilità a cibarsi può dipendere dalle ossa che ,troppo molli ,non permettono di trattenere la preda .

A questo punto è consigliabile intervenire tramite un’alimentazione forzata, inserendo direttamente nella bocca dell’animale la preda morta e cosparsa di  calcio o somministrandogli, tramite un contagocce, una soluzione  acquosa con un pizzico di calcio in polvere e vitamine.

Il trattamento deve essere eseguito tutti i giorni  per almeno due / tre settimane; normalmente, dopo un tale periodo, la rana riprende  a cibarsi  da sola  anche se le deformazioni presenti difficilmente scompariranno.

Purtroppo  questo tipo di “deformazioni” ( delle mascelle, del dorso e della zona pelvica ) sono situazioni abbastanza comuni e normalmente risultano permanenti.

 

 Gambe rosse

Quando l’animale viene mantenuto in condizioni ambientali non idonee (temperatura bassa o cattiva igiene), può presentare il classico sintomo delle “gambe rosse”; un disturbo batterico spesso causato da Aeromonas .     La sintomatologia prevede l’insorgere di una generale svogliatezza, unita ad un calo di appetito e la comparsa, nella zona lungo il ventre, di un ingrandimento capillare. Per prima cosa è consigliabile isolare i soggetti infetti e intervenire subito anche nel porre rimedio rispetto alle presunte cattive condizioni di mantenimento finora mantenute .

L’esemplare infetto deve essere tenuto in un contenitore sterile, solo con carta di giornale come fondo e una larga ciotola di acqua pulita, ad una temperatura di circa 30°C.

Purtroppo una grande percentuale di rane con questo disturbo, non riesce a riprendersi; la migliore cura è la somministrazione per via orale di tetraciclina in una soluzione di acqua tramite un contagocce, tutti i giorni per almeno una settimana. E’ opportuno rivolgersi ,comunque, ad un veterinario per intraprendere una corretta e, il più possibile, efficace cura.

 

 Sindrome della pelle lesionata

Questo disturbo è caratterizzato da lesioni della pelle con ferite aperte e sanguinanti  prevalentemente presenti sul muso, sulla testa e sul dorso. Quando le lesioni intaccano anche l’area sottostante gli occhi, è possibile che l’animale perda la vista.

Come per il disturbo precedentemente trattato, le cause dell’insorgenza possono essere attribuibili alle cattive condizioni igieniche e ambientali del terrario .

Le rane infette devono essere isolate e tenute in contenitori sterili ad una temperatura superiore alla media (30°C) .

Potrebbe trattarsi di una forma di tubercolosi degli anfibi; la prognosi è generalmente infausta;  anche se parecchi animali  riescono a sopravvivere, presentano delle condizioni generali  piuttosto precarie.

Alcuni di questi sopravvissuti rischiano anche di perdere la vista da uno o entrambe gli occhi .

 

Disturbi gastrointestinali

Tali disturbi gastrointestinali  sono tipici di esemplari importati o di quegli animali allevati e mantenuti in cattive condizioni.

 I tipici sintomi sono dissenteria e calo di peso, ma per una corretta diagnosi  è necessario consultare il veterinario che prescriverà il giusto trattamento da seguire.

Normalmente vengono utilizzate Sulfametazina(utilizzate per trattare i coccidi e altri disturbi di origine batterica) e Metronidazolo (usato per trattare i protozoi ), facendo attenzione che il trattamento può risultare difficoltoso , e addirittura dannoso per l’animale, se non si seguono corretti metodi di somministrazione.

 

 

Riproduzione e allevamento

 

Se,adeguatamente mantenute, le rane allevate in cattività possono raggiungere la maturità sessuale nel loro secondo anno di vita.

Per una buona riproduzione, bisogna selezionare coppie adulte che godano di buona salute e buon peso.

Possono essere preparate per l’accoppiamento durante i mesi freddi ( subito dopo l’inverno) disponendole in un terrario sterile in una zona fredda, in modo che siano sottoposte ad una temperatura di 18°C almeno per 16 ore al giorno e alcuni  giorni ( circa un terzo del tempo) per tutte le 24 ore.

 Il terrario dovrà essere tenuto in un luogo buio e non deve essere somministrato loro cibo.

 

 

Questo periodo di preparazione può può durare per circa sei  settimane prima di tentare la riproduzione.

Dopo questa “fase” di “freddo”, le coppie devono essere mantenute in condizioni ottimali , con un adeguata somministrazione di  caldo e di cibo per almeno quattro settimane.

Il passo successivo consiste nell’indurre l’accoppiamento.

 Ciò può essere fatto disponendo le coppie in un grande terrario, con una zona  di acqua alta circa 10 cm. nella quale vengano sistemate delle piante galleggianti , e delle zone sulle quali potersi collocare.

Utilizzando una pompa per l’acqua, si può allestire una “camera a pioggia”: l’acqua corrente dovrebbe passare attraverso un largo contenitore di plastica provvisto di buchi ( tipo colino o innaffiatoio)e ricreare una condizione di pioggia.

 La camera a pioggia  dovrebbe essere programmata in modo che piova dal tardo pomeriggio fino alla mezzanotte, per un totale di circa 5/6 ore al giorno .

La riproduzione può avvenire dopo due o cinque giorni di questo programma ,durante la fase oraria in cui non viene somministrata la pioggia di acqua.

Normalmente vengono deposte migliaia di uova; dopo la riproduzione i genitori devono essere rimossi così come la camera a pioggia , mentre bisogna inserire un areatore nell’acqua .

La covata, ad una temperatura di 28-30°C, può schiudersi nel giro di 28-36 ore.

Subito dopo la schiusa, i girini possono entrare in una fase “inattiva” rimanendo sul fondo del terrario; solo dopo uno o due giorni riescono ad aggrapparsi alle piante e incominciare ad essere reattivi.

Partendo dal quarto giorno dopo la schiusa, i girini possono mangiare  del cibo in fiocchi per pesci tropicali (possibilmente di buona qualità) più volte al giorno.

Le prime rane “trasformate” compaiono normalmente verso la quarta settimana e la metamorfosi può prolungarsi per parecchie settimane.

Il problema maggiore è quello di riuscire ad alimentare e mantenere un numero così elevato di girini fino a che si trasformino in rana ; purtroppo proprio in questa fase la mortalità è piuttosto elevata.  

 

 

 

 

 

 

 

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