GEOCHELONE CARBONARIA
HABITAT
La Geochelone carbonaria la si incontra distribuita lungo vasti territori sudamericani, in regioni adiacenti situate al nord e al sud del massiccio amazzonico; per il nord, si estende fino al Centro America per le province panamensi, in Colombia la si incontra in ambo i lati della Cordilliera centrale fino al Venezuela, Guyana e Brasile dove presenta una distribuzione frazionata nel nord e gli stati del sud ed est del paese. Le popolazioni situate nell'estremo meridione dell'area di distribuzione abbracciata, si trovano vicino al sud del Brasile, il Paraguay, la Bolivia e l'Argentina. Introdotta dall'uomo in un gran numero di isole dell'arcipelago dell'Oceano Atlantico, in Giamaica, a Trinidad e molte altre. In Venezuela dove la specie è particolarmente estesa , la si incontra soprattutto nelle regioni calde più o meno secche del nord.
Considerata come tartaruga della savana, la G.carbonaria è un animale che necessita della vicinanza di masse forestali, soprattutto per la sua alimentazione. Per tal motivo tende ad occupare le zone boscose adiacenti alle savane secche. Nella scelta dell'habitat interviene spesso un fattore di competenza importante con la G.denticulata, in modo che dove entrambe coesistono la G.carbonaria occupa meglio la savana e il bosco chiaro e la G.denticulata il bosco tropicale denso. Allo stesso modo la mancanza di esemplari di G.denticulata in un ambiente misto di simili caratteristiche, determina una maggior espansione selvatica da parte della G.carbonaria.
SOTTOSPECIE
Non esistono sottospecie realmente descritte ma si sono delineate visibili differenze (considerate come: differenze morfologiche "apprezzabili") all'interno di popolazioni isolate fra di loro, in differenti habitat (dalla selva alla savana) o in differenti regioni geografiche.
Venezuela, sud est Colombia, Guyana e nord Brasile: popolazione caratterizzata per la grande dimensione (30-35 cm. di lunghezza), colorazione di nero intenso e macchie gialle negli scudi, macchia scura a forma di diamante nel piastrone, squame rosse nelle estremità e gialle sulla testa e concavità laterale nel dorso del maschio adulto.
Panama: simile alla popolazione precedente con toni però di colorazione tendenti al marrone sul carapace.
Nord Venezuela: popolazione molto dubbiosa, caratterizzata dall'assenza di macchie sul piastrone.
Popolazione insulare: poco differenziata morfologicamente, dubbiosa. Introdotta come conseguenza dell'attività umana.
Argentina e Paraguay: individui piccoli (20-25 cm.) con piastrone nero, narici pelose e squame fitte nelle estremità anteriori.
Bolivia: costrizione laterale poco evidente nel carapace dei maschi
Brasile: individui enormi (40 cm. di lunghezza)
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Possiede un carapace di forma allungata e di considerevoli dimensione, raggiunge una longitudine massima di 50 cm. con una media sui 35 cm., la larghezza, sensibilmente inferiore, raggiunge una media di 18 cm.
Carente di scudo nucale, la schiena è composta da un totale di 5 scudi centrali (più lunghi che arghi e con il primo e il quinto espansi lateralmente), due file di quattro scudi costali per un totale di otto e undici marginali in ogni lato, con il sopracaudale non diviso e curvato fino sotto per proteggere la coda e la zona genitale. In questa specie gli anelli di accrescimento sono particolarmente visibili per i contrasti sul nero sia per il suo marcato rilievo. Sebbene importanti durante i primi anni di vita, quando l'animale raggiunge una determinata dimensione gli anelli perdono il valore reale e acquistano valore orientativo.
La colorazione generale del dorso è nera, salvo nella parte centrale degli scudi vertebrali e costali e la base dei marginali dove esiste una significativa macchia gialla poligonale (con 5 o 6 lati in tutti gli scudi).
Il piastrone misura circa 25 cm. di lunghezza e 18cm. di larghezza e in relazione allo scudo è abbastanza sviluppato. Di forma allungata possiede una colorazione simile con predominio del giallo che si va interrompendo a livello dell'unione tra gli scudi e la linea nera. La composizione del piastrone, ordinando gli scudi in ordine decrescente è come segue:
addominale-omerale-femorale-pettorale-inguinale-golare-anale-
Il ponte è piuttosto grande distaccando lo spazio sviluppato degli scudi inguinali di fronte ai piccoli axillari. Gli scudi anali e la distanza di separazione dei loro estremi inferiori, costituiscono uno dei principali indicatori per la determinazione del sesso.
La testa, di dimensioni medio-piccole si caratterizza per la sua squama pre-frontale, corta e divisa longitudinalmente, tra la quale si trova una frontale grande essendo il resto delle squame abbastanza piccole. La colorazione predominante è scura, che alterna in testa, estremità e coda, con toni di rosso, arancio e giallo i primi due esclusivi di questa specie e l'ultimo spesso presente anche nella G.denticulata.
Le estremità sono cilindriche, corte e con scarsa articolazione; la coda tanto corta da non potersi sovrapporre sul carapace, è caratterizzata dall'assenza di squama terminale ed è importante come carattere sessualmente dimorfico.
ALIMENTAZIONE
La Geochelone carbonaria è un animale prevalentemente vegetariano anche se può sviluppare una dieta quasi onnivora se le condizioni lo richiedono. Vivendo in un ambiente relativamente favorevole, come le savane e selve tropicali, l'offerta di materia vegetale commestibile è abbondante e varia, dai frutti maturi alle foglie , i fiori e i germogli. Unito al predominio vegetale, la dieta della tartaruga include spesso piccole percentuali di materia animale, come invertebrati . Le preferenze nella dieta si concentrano nei germogli giovani, verdure e foglie verdi, carne, pesce e fiori di colore rosso o giallo.
I frutti sono il componente principale nella loro alimentazione ed entrano a formare parte di questa al 50% (70% nella stagione umida e 40% nella stagione secca).
I fiori occupano il secondo posto in ordine di importanza con un 23% del consumo. In questo caso la stagionalità è molto più accentuata dato che la totalità dei fiori vengono ingeriti nella stagione secca.
A continuazione, con il 18% si incontrano gli steli, i germogli e le foglie con alto contenuto d'acqua.
Benchè questi componenti predominino leggermente durante la stagione umida, le tartarughe non mostrano in relazione con loro una eccessiva tendenza stagionale. Basandosi su studi fatti in uno stato del Brasile, si segnala che le tartarughe vanno con frequente assiduità nelle radure dei boschi per alimentarsi di piante erbacee.
Il resto della dieta (il 19% circa) è composto da una grande varietà di funghi, foglie morte, invertebrati e termiti.
Sono tartarughe che rispetto ad altre specie simili accettano con maggior facilità anche una dieta artificiale.
DIMORFISMO SESSUALE
I caratteri di dimorfismo sessuale sono modificazioni
anatomiche e funzionali dirette ad una maggiore validità nella riproduzione.
Nelle tartarughe queste modificazioni sono più visibili negli organi che
intervengono nella copula, nella covata, e, più raramente, nei "combattimenti"
nuziali.
Queste tartarughe sono sessualmente differenziate da un'estesa varietà di
caratteri fisici che, cominciando dalla maggior dimensione dei maschi,
riguardano soprattutto il carapace, piastrone e coda. A margine dei tratti
fisici, interni ed esterni, esiste un effettivo linguaggio visuale (per esempio
il movimento della testa) e olfattivo , a livello di secrezioni ormonali, che
permette l'accoppiamento degli individui in un momento ben preciso.
I caratteri morfologici di differenziazione che si descrivono continuamente:
il dorso del maschio esibisce una caratteristica depressione concava a livello del terzo scudo centrale che non si nota nella femmina (piana e convessa)
a livello del quinto scudo centrale,il maschio presenta una curvatura nel dorso in modo che i sopracaudali formino un angolo di 90° con la linea di terra, questa disposizione contribuisce a proteggere la coda e gli organi genitali
nel piastrone queste tartarughe seguono l'ordine abituale della maggior parte delle specie: concavità nei maschi e convessità nelle femmine. Nei maschi di Geochelone carbonaria la concavità è particolarmente presente per poter far fronte, durante l'accoppiamento, al dorso particolarmente bombato della femmina; in questa, la necessità di spazio interno per tenere le uova determina una espansione del piastrone che in questa specie è piano in alte percentuali, raramente concavo e mai convesso.
la distanza di separazione esistente tra gli estremi degli scudi anali determina una maggior separazione per i maschi; mentre nelle femmine la forma di questi scudi è semi ovale simile a quella delle loro uova. La maggior separazione nei maschi pare facilitare i movimenti della coda durante la copula e la possibilità di alloggiare il pene quando è in posizione retratta. La distanza esistente dall'estremo posteriore della sutura media degli scudi anali e il punto medio del margine posteriore dello scudo sopracaudale è sempre maggiore nelle femmine.
la coda spesso è un estimatore importante nel dimorfismo sessuale: i maschi si caratterizzano per avere una coda lunga e ingrossata alla base mentre le femmine presentano coda corta e più delicata ala base.
l'apertura cloacale è determinante in relazione alla sua ubicazione; nei maschi si osserva una maggiore distanza da questa alla base della coda
Tutte queste caratteristiche relazionate con il ciclo sessuale, richiedono la maturazione sessuale degli individui per essere apprezzate.
CORTEGGIAMENTO E COPULA