APPARATO RESPIRATORIO
POLMONI
A differenza degli anfibi, la forma principale di respirazione nei rettili è la polmonare. Il polmone dei rettili è simile a quello degli uccelli e si compone di una serie di sacchi aperti reticolati più che veri alveoli. I setti dei sacchi aerei sono ricoperti da strati di cellule epiteliali alveolari con piccoli capillari sanguinei entro le superfici di intercambio.
Una caratteristica risaltante è l'abbondanza di tessuto muscolare liscio pur mantenendo la struttura polmonare. Le arterie e vene polmonari scorrono attraverso le parti basali del polmone. Nell'unione tra i piccoli bronchi e i bronchioli possono esserci aggregazioni linfoidi.
I sacchi aerei sono ricoperti da un epitelio semplice piano o cubico. Nei polmoni con struttura a sacco aereo manca la presenza di fibre muscolari lisce.
La ventilazione si realizza tramite l'ingresso dell'aria mediante la generazione di vuoto nella cavità pleurale.
Nei gruppi che possiedono costole libere questo vuoto si deve all'espansione che realizza la griglia costale aiutata dalla muscolatura del torace. Nel caso particolare delle tartarughe, dove le costole non sono mobili, la zona della gola pompa aria espandendo i polmoni.
Alcuni rettili presentano modifiche nelle strutture dell'apparato respiratorio. Gli ofidi presentano differenti gradi di riduzione del polmone sinistro, che in casi estremi può sparire. Boa e pitoni presentano il polmone sinistro grande (30-80% del destro) mentre nei colubri e nella maggior parte delle vipere velenose persiste solo il destro come sacco di aria. Negli apodi il polmone sinistro è atrofizzato, negli anfisbeni persiste il sinistro però manca il destro.
Le tartarughe possiedono polmoni sacculari con pieghe e suddivisioni interne e i coccodrilli sviluppano una struttura similare a quella dei mammiferi. Nei rettili acquatici i polmoni possono aiutare nel galleggiamento. Alcuni ofidi presentano un polmone tracheale funzionante.
Nelle tartarughe e in alcuni squamati può avvenire un intercambio gassoso attraverso la mucosa boccale presentando vascolarizzazione nella cloaca dove sviluppano l'epitelio respiratorio.
Nelle lucertole la glottide si apre dalla lingua, mentre negli ofidi si proietta in un tubo che nasce nel piano della bocca. Tale proiezione facilita l'intercambio gassoso mentre l'animale tiene una presa nella cavità boccale.
I coccodrilli hanno risolto questo problema in modo simile ai mammiferi, possono sviluppare una struttura ossea, il palato secondario, che separa la cavità boccale delle vie respiratorie così le fauci sboccano nella gola.
Alcuni rettili hanno la capacità di emettere vocalizzi anche se non possiedono la complessità di quelli degli anfibi. Le vocalizzazioni dei coccodrilli assomigliano a grugniti, quelle di alcune tartarughe terrestri sembrano latrati e quelle dei gechi sono simili a gridi acuti mentre nel resto dei rettili si riducono a borbottii.
TRACHEA
La struttura istologica della trachea è simile a quella dei vertebrati superiori, le cartilagini tracheali sono di natura ialina. I bordi dorsali degli anelli sono uniti da fibre muscolari lisce. L'epitelio è pseudostratificato cilindrico ciliato con numerose cellule caliciformi.
R e t t i l i | A n f i b i | P e s c i | A r a c n i d i | C u r i o s i t à | P i a n t e | T e r r a r i A c q u a r i |