CROTAPHYTUS  

 

 

Lucertola dal collare  
 

 

 

Informazioni generali

Le “lucertole dal collare” del genere Crotaphytus, sono tra le più colorate lucertole del nord America.

Devono il loro nome alle due bande scure presenti sul collo che formano un vero e proprio collare; ogni esemplare del genere Crotaphytus le possiede  variando solo la forma e le dimensioni.

Queste lucertole sono anche caratterizzate da  un corpo ed una testa piuttosto pronunciati e un collo ed una coda abbastanza sottili.

 

Tra le molte varietà, si possono suddividere due principali gruppi: collaris e insularis.

Le collaris hanno il muso e la coda più tondi e i maschi presentano una bellissima colorazione verde-blu.

Entrambe i sessi  hanno melanina orale nera che viene mostrata  come difesa quando spalancano la bocca.

Le insularis hanno un muso più affilato e la coda a forma di cuneo. Sono sprovvisti della melanina orale e i maschi non presentano una particolare colorazione al di fuori delle grandi macchie inguinali.  Si suppone che le insularis abbiano mantenuto le caratteristiche più simili allo stato primitivo.  

 

 

Le lucertole dal collare possono ricordare un  piccolo Tyrannosaurus per via degli arti posteriori più lunghi degli anteriori.  

Tra maschio e femmina esiste un accentuato dimorfismo sessuale: la dimensione massima del maschio adulto è tra i 10-13 cm., quella della femmina tra i 9-11 cm.; il maschio è molto più colorato e le sue dimensioni così come le varietà di colore, cambiano in relazione al comportamento territoriale e del loro istinto.  

 

 

Descritte per la prima volta nel 1823 come Agama collaris, nel 1842 vengono collocate nel genere Crotaphytus nel quale verranno inserite anche le lucertole leopardo. Nel 1989 entrambe le specie sono collocate nella famiglia delle iguane Crotaphytidae. Con la scoperta di nuove specie, i nomi scientifici delle lucertole dal collare sono cambiati molte volte, attualmente sono state suddivise in sette-otto specie.

 

In natura…..

 

Comportamento riproduttivo

Lo sviluppo follicolare nella femmina ha inizio al termine del letargo, verso il mese di aprile. Sul collo e sul dorso della femmina compaiono particolari macchie rosso-arancioni; tale colorazione è un segnale visivo per il maschio ed indica che la femmina è pronta per l’accoppiamento.

Intorno a questo periodo, la dimensione del maschio aumenta e continua ad aumentare fino a giugno. L’aumento di dimensione è collegabile al comportamento territoriale che nel periodo riproduttivo è particolarmente presente; il maschio adulto, per la sua territorialità, può difendere più femmine che spartiscono il suo territorio e, qualora un altro maschio dovesse invadere il suo spazio, il maschio dominante reagisce con particolari e caratteristici movimenti del corpo e della testa. Inarca il dorso e gonfia il corpo lateralmente per spaventare l'avversario ed effettua movimenti con il capo fino all’allontanamento dell’altro.

I piccoli e i giovani maschi non difendono ancora il loro territorio ma possono avere un comportamento di  sottomissione stando in un territorio di un altro maschio; ciò procura loro l’opportunità di “ereditare” il territorio e l’accoppiamento.

I maschi possono “avvicinare” una femmina eseguendo una serie di movimenti rotatori del capo; gli esemplari possono circondarsi l’un l’altro con dei movimenti di entrambi i capi. Il maschio al termine di questo “corteggiamento”, afferra la femmina sul collo e tenta l’accoppiamento; se la femmina è pronta si sottomette, se non lo è o se è gravida, rotea il suo corpo in modo tale da sottrarsi all’attentato del maschio.  

Deposizione

Si è potuto constatare che il numero di covate per femmina, risulta essere in relazione alla zona di origine e quindi alla temperatura; femmine originarie di zone più a nord, tendono a produrre una sola covata mentre femmine originarie del sud, producono fino a 4 covate.

La covata può variare da 1 a 13 uova e pare esserci correlazione fra la dimensione del corpo della femmina e la dimensione della covata; di media si hanno circa 6 uova.

Le uova vengono normalmente deposte sotto delle rocce e possono schiudersi dopo 40-60 giorni.

Terminata la deposizione, la femmina difende aggressivamente tutto il territorio circostante e consecutivamente tende a perdere la colorazione che si era accentuata nel periodo riproduttivo.

 

Piccoli

I piccoli nascono da luglio a settembre. Da fine agosto ai primi di settembre gli adulti iniziano il loro periodo di letargo e ciò permette ai piccoli appena nati di crescere in assenza di adulti che sarebbero una competizione in più per garantirsi la sopravvivenza.

Anche appena nati non presentano difficoltà nel cibarsi e riescono sempre a trovare insetti di dimensioni compatibili alle loro.

I giovani maschi spesso hanno bande arancioni intorno al loro dorso, simili a quelle delle femmine in riproduzione; ciò serve come deterrente per i maschi adulti che li possono trovare nel loro territorio.

Raggiungono la maturità sessuale durante la loro prima primavera, ma le femmine normalmente non accettano di accoppiarsi con maschi giovani di appena un anno di vita.

Esemplari originari di zone fredde, possono non riprodursi fino alla loro seconda stagione.

I maschi raggiungono le loro massime dimensioni entro i 3 anni, le femmine continuano a crescere molto lentamente per tutta la loro vita.

 

Vita in libertà…..  

Il Crotaphytus compare al mattino presto per scaldarsi  al sole su rocce prominenti nel suo territorio; una volta raggiunta la temperatura corporea desiderata, incomincia a muoversi in cerca di cibo.

E’ molto agile e può facilmente “stanare” insetti  a mezzo volo; prima di uccidere definitivamente la preda, effettua una serie di movimenti “rituali” con la testa e con la coda in segno di dominanza.

Occasionalmente si ciba di vegetali e/o vertebrati.

E’ dotato di una vista eccellente ed è molto veloce; la coda viene usata per bilanciarlo quando corre sulle due zampe posteriori e non se ne disfa molto facilmente come avviene per la maggior parte delle altre lucertole.

Quando riposa o dorme può arrotolare la coda all’interno del corpo e, se viene disturbato può essere piuttosto aggressivo e mordere.

 

In cattività…….

   

Terrario

Essendo esemplari particolarmente attivi, richiedono molto spazio per potersi muovere il più liberamente possibile. Il terrario dovrà quindi essere  di circa 100/120 cm. di lunghezza,50/70 cm. di profondità e 80/100 cm. di altezza.

La struttura sarà in vetro con appositi fori di areazione posti sui lati e l’apertura sarà frontale con ante scorrevoli.

La sabbia può essere un ottimo substrato e l’arredo principale sarà costituito da rocce sulle quali si potrà collocare (come in natura) per prendere il calore (emesso ovviamente dalle lampade).

 

Illuminazione/Riscaldamento

Come molte altre lucertole, anche i Crotaphytus richiedono la presenza di luce ultravioletta; per tale esigenza,  adottare un bulbo a spettro totale e un bulbo incandescente da sistemare sopra il luogo predisposto per l’emissione di calore .

Amano molto il caldo  e la zona di emissione deve raggiungere una temperatura tra i 38°-40°C, mentre nelle altre parti del terrario , durante il giorno, dovrà esserci una temperatura tra i 28°-32°C.  se le lampade non risultano essere sufficienti per riscaldare l’intero terrario, sarà collocato un cavetto riscaldante o una roccia riscaldante nella zona più lontana dalla principale fonte di calore.  

La temperatura del terrario può essere controllata inserendo un termostato con una sonda che rileva costantemente qualsiasi possibile variazione. Durante la notte, la temperatura dovrà abbassarsi di alcuni gradi.

 

Acqua e cibo

Per garantire sempre un giusto apporto di acqua e stimolarli a bere costantemente, è consigliabile inumidire le rocce e le pareti del terrario perché, difficilmente gli esemplari berranno spontaneamente da un contenitore.

Possono essere cibati tutti i giorni avendo cura di variare il più possibile la dieta (grilli, camole, piccoli topini ecc.) e arricchendola ,almeno due/tre volte la settimana, di vitamine e calcio.

 

Riproduzione

Il Crotaphytus si riproduce abbastanza facilmente in cattività.

Gli esemplari devono trascorrere un periodo di “letargo” di almeno due mesi in preparazione alla “stagione riproduttiva”, per ricreare il più possibile ciò che avviene in natura.

Due settimane prima del periodo di letargo, si deve incominciare il periodo di digiuno per assicurarsi che lo stomaco sia vuoto all’inizio del letargo e non incorrere in disturbi successivi.

Il terrario deve essere privato di qualsiasi fonte di calore e la temperatura non deve mai superare i 10°-15°C.

Trascorsi i due mesi, bisogna riabituare gli animali alla loro solita temperatura, aumentandola gradatamente, bisogna ricominciare ad alimentarli e seguire un programma di dieta particolarmente ricco di calcio e vitamine.

Entro poche settimane, la femmina può sviluppare la sua particolare colorazione da riproduzione e quindi può iniziare il corteggiamento seguito dall’accoppiamento.

Subito dopo l’accoppiamento, la femmina può mostrare gonfiore sull’addome; a questo punto si può preparare una zona all’interno del terrario destinata alla deposizione. Tale zona dovrà essere riparata ed isolata (ma di facile accesso per noi) e avere uno strato sufficiente di sabbia o vermiculite da tenere costantemente umidificato dove la femmina possa scavare e deporre le sue uova.

Una volta deposte, le uova vanno rimosse dal loro luogo di deposizione e sistemate in un’incubatrice.

Se  non disponete di una incubatrice professionale, potete prepararne una “domestica”.

Le uova saranno poste in uno strato di vermiculite all’interno di un contenitore che a sua volta sarà inserito in un contenitore più grande.

Il contenitore grande andrà riempito d’acqua per 1/3 del suo volume e il contenitore piccolo verrà inserito assicurandosi che non venga immerso nell’acqua ma ne rimanga al livello superficiale (appoggiato quindi sopra un elemento che lo eleverà).

La temperatura, che sarà regolarizzata tramite un riscaldatore immerso nell’acqua, non dovrà scendere oltre i 20°C di notte e mantenersi sui 32°C durante il giorno. Una fluttuazione della temperatura, può assicurare piccoli di entrambi i sessi.

 

Piccoli  

Dopo 40/60 giorni di incubazione, le uova possono schiudersi. I piccoli possono impiegare alcune ore o più di un giorno ad uscire dalle uova. Il loro cordone ombelicale può rimanere attaccato per alcuni giorni e quindi assicurargli autonomia.

Appena usciti dall’uovo, i piccoli devono essere trasferiti in un  contenitore riscaldato e possono essere subito alimentati con grilli e piccoli insetti.

I piccoli, se ben mantenuti ,crescono abbastanza velocemente ed entro poche settimane possono già mangiare insetti adulti.

 

Alcune specie......

 

Crotaphytus reticulatus

Presenta una colorazione marrone-rossiccio con bande che ricoprono il dorso, gli arti e la coda; le bande chiare possono essere contornate da colorazione nera.

I caratteristici “collari” sono piuttosto deboli e quello anteriore è completo solo ventralmente.

La zona della gola è di colore grigio-verde con pigmentazione nera al centro, nel maschio, mentre nella femmina è bianco-gialla  senza il nero; alla base della coda sono presenti piccole macchie e sulle zampe anteriori delle evidenti “pieghe” di pelle.

 

Caratteristica di questa specie è la presenza di melanina orale nera così come la secrezione dai pori femorali che nelle altre specie normalmente è grigia o bianca.

Difficile stabilire un dimorfismo sessuale eccetto che nella stagione della riproduzione dove il maschio assume una colorazione  particolarmente gialla sulla cresta.

Tra tutti i Crotaphytus, questo è l’unico che non è ristretto ad un habitat roccioso ed è nativo di zone a sud del Texas e vicino al Messico.

Trascorre il suo tempo sul terreno e quando è minacciato i nasconde in tane piuttosto profonde.

E’ l’unica specie ancora protetta e non commercializzata.

  

Crotaphytus collaris

Rappresenta la specie più comunemente diffusa e conosciuta e quella che si è adattata più facilmente al maggior numero di habitat, a tal punto da poter essere suddivisa in quattro sottospecie:

 

C.collaris collaris – C.collaris baileyi – C.collaris fuscus – C.collaris auriceps  
 

C.collaris collaris: è la specie più colorata del gruppo.

Normalmente originario di una particolare area fra il Missouri e l’Arkansas, è possibile trovarlo nel Kansas, Oklahoma, Texas e nel Messico.  

 

C.collaris baileyi: Originario dell’Arizona e del Messico presenta una colorazione giallo chiaro.  

 

C.collaris fuscus:originario  della zona centro-sud del Messico presenta una colorazione scura sul marrone.  

 

C.collaris auriceps: originario dello Utah e del Colorado, presenta una colorazione giallo-oro molto più pronunciata rispetto al C.c.baileryi.  

La specie è caratterizzata da una coda cilindrica, una grande testa e un muso particolarmente “smussato”.

La colorazione dorsale varia molto tra le diverse sottospecie; ci può essere più prevalenza di verde, più blu o più turchese , mentre  piccole macchie bianche sul dorso sono quasi sempre presenti così come le bande gialle caratteristiche dei maschi. Le femmine sono meno colorate e anche quando presentano colorazione sul verde, risultano meno brillanti.

I brillanti colori delle giogaie variano a seconda delle sottospecie, dal verde-blu al giallo-arancio; mentre in tutti manca la pigmentazione nera al centro.

I caratteristici “collari” sono quasi sempre ben visibili e non sono uniti alla zona sottostante la gola.

Lateralmente presentano delle piccole macchie; i maschi hanno larghe squame post-anali e le femmine possono presentare una piccola macchia scura su entrambi i lati del ventre.  

 

Crotaphytus nebrius

Considerato per molto tempo come una sottospecie del C.Collaris (si credeva che fosse uno stadio intermedio fra il C.collaris e il C.dickersonae  essendo sempre originario del Messico), si è definito come specie a parte  per via di molte caratteristiche proprie e per il fatto che è possibile trovarlo anche in aree degli Stati Uniti e dell’Arizona.  

La colorazione dorsale è marrone-gialla con macchie bianche sul fondo e sui lati; le macchie sono larghe ed è assente la colorazione blu e verde. La zona della giogaia è di colore grigio-marrone nei maschi e molto chiara nelle femmine. Entrambi i “collari” sono presenti così come le macchie inguinali nel maschio. Il maschio è uno dei più piccoli fra il genere.  

 

Crotaphytus antiquus

Specie  scoperta recentemente , è possibile trovarla solo in particolari zone del Messico (Sierra de San Lorenzo e Sierra Solis). Queste  limitate zone montuose circondano i naturali territori dei C.collaris, ma questa specie sembra presentare molte più similitudini con il gruppo insularis che con quello dei collaris.

Il nome le deriva proprio dal fatto di crederla una specie particolarmente antica piuttosto che un “ibrido” recente.

Il maschio presenta un “collare” anteriore  chiuso ventralmente, una pigmentazione scura nel centro della giogaia, una compressione laterale sulla coda e scure macchie inguinali.

A differenza del C.collaris, è assente la colorazione dorsale blu o verde e anche la particolsre melanina nera orale.

Il C.antiquus  è di colorazione marrone con particolari  disegni tipo “trama reticolata” ( contornati da un colore più scuro) che ricoprono il dorso e le zampe; il maschio  adulto può presentare circa sette o otto file di trama.

Nelle femmine e nei piccoli, la trama risulta molto debole se non quasi assente.

La caratteristica che maggiormente distingue questa specie dagli altri Crotaphytus, è una fila di scaglie che separano i due semicerchi supraorbitali che, normalmente invece si toccano e si riuniscono al centro della testa.

  

Crotaphytus dickersonae

Originario di una limitatissima zona montuosa del Messico tra Punta Cirio e Bahia Kino.

Presenta caratteristiche sia del genere collaris che del genere insularis, i suoi antenati, tuttavia, possono essere stati degli ibridi di entrambe i generi. La colorazione dorsale è di un bellissimo blu cobalto e manca completamente di giallo; il dorso è ricoperto da macchie bianche e i collari sono esclusivamente dorsali.

Il maschio ha una giogaia di colore grigio con macchie nere centrali e presenta larghe macchie inguinali.

La femmina non presenta alcuna particolare colorazione.

La forma del corpo di questa specie è molto simile al genere insularis; il maschio ha una compressione laterale sulla coda e il muso allungato.

 

Crotaphytus vestigium

 

Originaria del sud California e sud del Messico, è facile trovarla sulle rocce a  prendere il caldo del sole.

Presenta un muso particolarmente allungato, una coda compressa lateralmente e  un bellissimo disegno sulla testa.

La giogaia del maschio è grigia con il centro scuro, mentre la zona della gola della femmina  è di colore giallo.

Il collare anteriore è unito ventralmente mentre quello posteriore è quasi inesistente. il dorso è color verde oliva con macchie bianche e bande molto delicate.  

 

Crotaphytus bicinctores  

 

Largamente collocato nel gruppo dei C.insularis (presenta tutte le caratteristiche principali), è originario dell’Oregon, Nevada, deserto dell’Arizona e California.

Di colorazione marrone con piccole macchie bianche dorsali, presenta il disegno di reticolato sulla testa.

Il maschio ha bellissime bande arancioni lungo il corpo e una giogaia blu scuro; la femmina è di colorazione simile al maschio ma senza le particolari bande.

I collari sono uniti sul dorso.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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