SCHELETRO
Negli ofidi si mostrano ridotti il cranio, le vertebre e le costole, come prodotto della perdita delle estremità. Nonostante, in gruppi primitivi, si possono osservare vestigi di quelli che furono la cintura pelvica e i femori, come piccoli speroni.*
Lo scheletro è integrato da tessuto cartilaginoso e osseo. Durante lo sviluppo embrionario l'osso si forma per ossificazione del tessuti cartilaginoso o per ossificazione diretta del tessuto congiuntivo.
Nelle epifisi ossee dell'osso dei rettili, non esistono centri secondari di ossificazione, le ossa continuano a crescere durante tutta la vita dell'organismo, per tale ragione si possono incontrare esemplari di taglia superiore alla media delle loro specie.
Il Cranio è diapsido (presenta due aperture temporali), flessibile, con un ossicino nell'orecchio medio e un condilo occipitale. La condizione diapsida si incontra modificata, ed è difficile da osservare, dato che l'arco temporale che separa gli orifizi si mostra aperto. Comparando il cranio di un sauro, di un ofide e di un coccodrillo, si può notare la posizione delle aperture temporali e intendere la traiettoria evolutiva per la quale è passato il cranio degli ofidi attuali.
L'assenza di estremità, sottopone il cranio degli ofidi a sforzi fisico-meccanici particolari, principalmente durante i processi alimentari e di comportamento criptico. Il che ha condotto allo sviluppo di un cranio sommamente articolato nel quale il tessuto neuronale è protetto dentro ad una struttura compatta e rigida. nella sua base, il parasfenoide è spesso e denso, in modo tale che neppure i movimenti violenti di una presa voluminosa, potrebbero danneggiare il cervello.
Escludendo le ossa che proteggono il cervello, il resto delle ossa che conformano il cranio, sono quelle che danno forma al muso, quelle che sostengono i denti e quelle che articolano le mandibole, e si incontrano soggette mediante legamenti molto sottili il che facilita la cattura e ingestione di prede e la possibilità di introdursi in piccoli orifizi del terreno.
Questa condizione articolata delle ossa mandibolari con il cranio si conosce come "cinetismo craneale" ed è la possibilità che hanno di far passare dalla loro bocca prede con diametro di anche tre volte superiore al loro. Le mandibole superiori dei serpenti non sono unite al cranio, costituiscono barre dentate articolate da legamenti.
A differenza degli uccelli e mammiferi, la mandibola inferiore non si articola direttamente al cranio, questa funzione la porta a capo l'osso quadrato, per cui la mandibola inferiore si apre mediante una doppia cerniera. La prima formata dall'unione del cranio con l'osso quadrato e la seconda dall'unione del quadrato al mandibolare. Entrambe le mascelle della mandibola inferiore, sono separate nel mento e articolate da un legamento molto elastico. Unite, le mandibole del cranio degli ofidi formano come quattro barre dentate con movimento indipendente. Il movimento più importante è l'antero posteriore, che permette trazioni o di arrestare la preda fino all'interno della gola senza necessità di aiutarsi da alcuna estremità.
Nella parte posteriore del cranio si incontra una struttura bilobulata chiamata condilo occipitale, che articola con l'atlante, primo elemento della colonna vertebrale. Sopra il condilo occipitale penetra la colonna spinale al cervello. Una caratteristica tipica del cranio dei rettili è la presenza di un solo osso nell'orecchio medio,che forma parte del secondo arco branchiale dell'embrione, unito con le ossa ioidee che permettono l'attaccamento dei muscoli linguali.
La colonna vertebrale elegge gli ofidi come vertebrati, dato che il numero di vertebre raggiunge raggiunge più di 400 in alcuni gruppi. le vertebre sono proceliche (con il corpo provvisto di una sola cavità articolare, rivolta anteriormente), articolate tramite un alveolo concavo nella parte anteriore e un processo sferico o convesso nella parte posteriore. Sopportano, centro dorsalmente il cordone neurale.
Ogni vertebra possiede una proiezione dorsale (spina neurale) e varie apifisi articolari. Tali strutture rinforzano, articolano, danno flessibilità alla colonna vertebrale. Negli ofidi non esistono regionalizzazioni della colonna vertebrale come negli altri rettili o vertebrati, l'unica differenza nelle vertebre è la presenza o meno di costole, le quali sono tutte fluttuanti per l'assenza di sterno.
Le costole sono presenti in tutte le vertebre ofidiche ad eccezione delle tre o quattro prime cervicali e le caudali. Nelle caudali non ci sono costole ma esistono proiezioni ossee vertebrali laterali che formano gli archi per i quali passano i vasi sanguigni che irrigano la coda. In queste proiezioni spesso si impiantano i muscoli caudali, molto importanti nei serpenti marini per la loro locomozione e negli arboricoli per l'attaccatura della coda prensile. Non esistendo lo sterno, le costole sono libere sulla parte ventrale, e ciò permette la distensione e compressione della medesima.
La distensione permette l'ingestione di prede voluminose e, in alcuni gruppi, si utilizza come meccanismo di intimidazione; al distendere le costole risulta un maggiore volume corporeo. I cobra possono distender le costole cervicali, mentre i colubri del genere Heterodon lo fanno con tutte le costole corporali.
La compressione è altrettanto utile per spostarsi e passare attraverso piccole aperture del terreno.
*Nei serpenti più primitivi si possono incontrare vestigi di origine lacertilide degli ofidi, giacchè possiedono ancora ossicini nella regione pelvica che costituirono le pelvi e i femori dei loro antecessori. Nei boa e pitoni questi membri vestigiali si presentano come piccoli speroni articolati e mobili ai lati della cloaca. Nei maschi sono più sviluppati e durante l'accoppiamento li utilizzano con movimenti ritmici per eccitare le femmine.
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