UROMASTICE
Presentazione
Gli Uromastici (Uromastyx ) appartengono ad un gruppo di lucertole della famiglia
delle Agamidi, che include anche specie come le Pogona e i Physignathus
.
Gli Uromastici caratterizzano meglio la
tipologia per via della grande testa e della cospicua coda spinosa.
Se ne conoscono almeno 12 specie che provengono
dal nord Africa fino all’India.
Molti luoghi dove sarebbe possibile trovarli,
risultano essere poco ospitali per una esplorazione scientifica e quindi è
possibili immaginare che esistano parecchie specie di Uromastci non ancora
descritti e scoperti.
Oltretutto, molti di questi luoghi di origine,
non permettono l’esportazione dei propri animali e quindi numerose specie non
possono essere disponibili sul mercato e nemmeno per la riproduzione in cattività.
Le differenze maggiori che si sono riscontrate
tra le diverse specie di Uromastci, riguardano principalmente la colorazione, le
dimensioni e la forma del corpo.
Alcune specie…
Uromastix
acanthinurus:
Marocco,
Tunisia, Algeria, Libia Sudan ed Egitto.
Specie di media taglia (l’adulto raggiunge i
35-45 cm. di lunghezza), meglio conosciuta per gli spettacolari colori che
variano dall’arancio al giallo, verde, rosso e blu.
Entrambi i sessi possono essere molto colorati;
gli esemplari più colorati sono quelli provenienti dal Marocco e
dall’Algeria.
Il corpo è tozzo e corpulento con potenti zampe
e una larga coda.
E’ sicuramente la specie più nota e diffusa
sul mercato europeo e fortunatamente la maggior parte degli esemplari
disponibili, provengono da allevamenti di cattività.
Uromastix maliensis: Sud Sahara
Specie descritta da poco; simile all’ U.acanthinurus,
presenta meno varietà di colori.
La maggior parte degli esemplari adulti sono di
colorazione scura con disegni giallo-oro.
Importati in grandi quantità dall’Africa,
incominciano ad essere disponibili anche in cattività.
Uromastix
aegyptius:
Nord est Africa, Israele ed Arabia.
Specie di
taglia grande ( l’adulto raggiunge gli 80 cm. di lunghezza) di colorazione
marrone-grigio.
Presente negli allevamenti in cattività.
Uromastix
ocellatus ornatus:
Egitto, Sudan e Israele.
Di media taglia ma di costituzione robusta,
presenta una coda sottile e zampe piuttosto lunghe.
Evidente il dimorfismo sessuale per il quale il
maschio può variare colorazione (rosso, giallo, verde o turchese) ma la femmina
rimane più scura (marrone e giallo).
Meno importato rispetto al passato, incomincia
ad essere disponibile in cattività.
Uromastix
ocellatus ocellatus:
Egitto e Sudan.
Simile all’ U.ornatus,
presenta una colorazione più tenue.
La tipologia più disponibile è sul verde oliva
con disegni sul rosso e blu.
Specie di piccola taglia, raggiunge al massimo i
30 cm. di lunghezza.
Uromastix
benti:
Yemen.
Simile all’ U.ornatus,
tende ad essere più uniformemente marrone con intarsi blu.
Il maschio è più colorato della femmina.
Disponibile anche in cattività.
Uromastix hardwickii: Pakistan e India
Media taglia di colorazione marrone chiaro ,
presenta una testa piccola ed una coda lunga.
La maggior parte degli esemplari disponibili sul
mercato sono di cattura.
Uromastix thomasi: Oman e Yemen
Di colorazione verde con disegni rossi,
presentano una dimensione decisamente piccola con una particolare coda a
“spatola2 che li caratterizza da tutti gli altri.
Disponibili in cattività.
Comportamento
Tutte le specie di Uromastci risultano essere
creature piuttosto schive e timorose ma, come la maggior parte degli animali
sottoposti ad un accurato e attento intervento da parte dell’uomo, possono
diventare quasi completamente “domestici”.
Addomesticarli vuol dire che possono abituarsi ad essere osservati senza
che si nascondano, possono abituarsi a rimanere nelle nostre mani senza tentare
di divincolarsi per scappare e potere essere anche cibati direttamente da noi.
In base ad esperienze di studi sul
comportamento, si è constatato che non sussistono differenze di personalità
tra le varie specie e , che gli esemplari mantenuti in condizioni di
riproduzione ( in coppia e seguendo un programma di riproduzione ) tendono ad
essere più schivi ed aggressivi verso l’uomo, rispetto a quelli tenuti da
soli e con il solo contatto umano.
Determinazione del sesso
Sia per gli
esemplari adulti che per i piccoli, non sempre è facile determinare il sesso
con metodi “convenzionali”; l’unico metodo teoricamente sicuro è
l’analisi molecolare del DNA.
La determinazione
del sesso varia molto tra specie e specie; l’U. Ornato e l’Uromastice dello
Yemen sono facilmente riconoscibili dalla colorazione.
Per la maggior
parte delle specie vengono utilizzati alcuni parametri
fondamentali per facilitare tale determinazione:
·
Presenza dei pori femorali che
nel maschio sono più grandi e presentano una particolare secrezione
·
Presenza di protuberanze
post-cloacali (emipeni maschili)
·
Particolare forma del corpo che
nella femmina risulta essere più prominente nella zona dell’addome
Crescita
I piccoli, appena nati misurano dai 6 ai 12 cm. di lunghezza totale
e pesano circa 4/6 grammi.
La crescita è piuttosto lenta anche se è decisamente da valutare
in relazione al mantenimento, alla dieta e alla struttura del singolo esemplare.
Normalmente entro i primi 12/24 mesi, le dimensioni dovrebbero raddoppiare.
La vita media di un esemplare nato e cresciuto in cattività è di
circa 10 anni.
Come tutti gli
animali “esotici”, L’Uromastice non può essere considerato propriamente
come “animale da compagnia” alla pari del cane o del gatto. Non è la
migliore scelta se si desidera avere un “amico” da tenere sulle ginocchia e
coccolare.
I cani e i gatti hanno attraversato migliaia di generazioni di
riproduzioni per eliminare le
“indesiderabili” caratteristiche dei loro antenati “selvaggi” e nello stesso tempo hanno accentuato le
caratteristiche che fanno di loro buoni animali da compagnia ; aiutati anche dal
fatto di essere stati a contatto con l’uomo per moltissimi anni rispetto ai
rettili.
L’Uromastice, come molti altri piccoli sauri, non è
particolarmente “popolare” tra gli animali da terrario, ma è piuttosto
semplice e buono da tenere.
Si abitua facilmente all’uomo e la sua dieta e il suo
mantenimento non sono particolarmente difficoltosi.
Oltretutto, è un animale attivo durante il giorno e con un
interessante repertorio comportamentale molto interessante da osservare.
Deve abituarsi ad
essere maneggiato; inizialmente è possibile che tenti di divincolarsi ma è
estremamente difficile che tenti di mordere
per evitare il contatto umano.
Mantenimento
Le basi
fondamentali per un buon mantenimento si possono riassumere in pochi ma
fondamentali punti:
·
L’ambiente dove ospitare
l’animale deve essere secco
·
La temperatura
e l’illuminazione devono essere mantenute ad elevata intensità
· L’alimentazione deve essere varia e ricca degli adeguati apporti vitaminici e proteici.
Terrario
L’Uromastice
richiede un terrario sviluppato soprattutto
in lunghezza, per permettergli di muoversi
liberamente per esplorare il
suo territorio, e poco in altezza per evitare una dispersione di calore e di
illuminazione, delle quali ha molta necessità.
Le dimensioni
dovranno essere proporzionate in base alla scelta dell’esemplare (piccolo o
adulto); si consiglia una struttura in vetro con apertura frontale (tramite ante
scorrevoli) e la presenza di fori o griglie di areazione sui restanti tre lati.
Temperatura
Originario di zone
tropicali desertiche, l’Uromastice richiede una temperatura decisamente
elevata.
Per la maggior
parte delle specie è raccomandabile una temperatura giornaliera tra i 30° e i
35°C ed una temperatura minima notturna attorno ai 28°C.
Le fonti di calore maggiormente utilizzate sono i bulbi incandescenti di vattaggio relativo alle dimensioni del terrario.
Substrato
Per il buon
mantenimento dell’animale è essenziale la presenza di substrato secco e
pulito; quello maggiormente utilizzato risulta essere
la sabbia rispetto alle scaglie di corteccia normalmente utilizzate per
altri rettili.
La sabbia
riproduce fedelmente la maggior parte dei reali territori di origine
dell’animale e quindi ricrea facilmente le esigenze di ambiente che
l’esemplare richiede.
Le scaglie di
corteccia mantengono meno il calore e possono risultare pericolose, se
inavvertitamente ingerite, e oltretutto possono diventare facile nascondiglio
per gli insetti che vengono inseriti nel terrario come cibo. L’Uromastice non
ama scavare alla ricerca degli insetti e quindi, se dovessero nascondersi,
potrebbero prolificare eccessivamente creando reali problemi.
Illuminazione
Essendo una
creatura desertica, l’Uromastice ama la luce del sole; per ricreare tale
illuminazione in un terrario, normalmente è consigliato utilizzare diversi tipi
di luce: luci che generano calore , luci “visibili”
e luci ultraviolette.
·
Il calore è fornito tramite
bulbi incandescenti (Basking spot) di luce bianca per il giorno e luce rossa per
la notte.
·
La luce “visibile” è emessa
da un tubo fluorescente di luce
bianca.
·
La luce UV (UV-A e UV-B) è
emessa da un tubo fluorescente di luce nera.
Sotto queste
condizioni, l’animale riceve un buon apporto di calore, una buona
illuminazione ma pochi UV-B (richiesti per la sintesi della vitamina D nella
pelle) e quindi si dovrà provvedere ad integrare la dieta in modo adeguato.
Tutte le fonti di
luce segnalate, presenteranno un vattaggio proporzionato alla grandezza del
terrario e alla temperatura esterna.
Umidità
La maggior parte
di questi animali proviene da habitat secchi con bassa umidità.
Tuttavia alcune
specie vivono in tane, in nascondigli nei quali l’umidità relativa può
essere sostanzialmente più elevata che al di fuori della tana. Una costante
umidità può essere quindi tollerata se è mantenuta anche una costante
temperatura calda; una bassa temperatura associata ad alta umidità può creare
gravi infezioni a carico dell’apparato respiratorio e della pelle.
Arredamento
Il terrario deve
essere arredato in modo che l’animale possa muoversi liberamente e avere i
suoi nascondigli, i suoi ripari e le zone adibite al cibo.
L’arredo
consigliato consiste in rocce, sassi e cortecce di sughero posti in modo tale da
ricreare il più possibile l’habitat naturale.
Non è consigliata
la presenza di piante perché potrebbero essere mangiate dall’animale (alcune
possono risultare tossiche) e perché resisterebbero difficilmente
all’intensità di calore richiesta nel terrario. Si può provare ad inserire
alcuni tipi di cactus, facendo attenzione alla presenza di spine.
Convivenza
inter-intra specie
L’Uromastice
non è un animale particolarmente socievole e non richiede quindi di
vivere insieme ad altri esemplari; si consiglia quindi di alloggiarlo
separatamente per evitare che si verifichino comportamenti aggressivi nei
confronti degli individui più deboli.
Spesse volte, la
mancanza di scontro fisico non significa sempre una mancanza di aggressione;
l’aggressione è difficile da identificare e molte volte la si deve
“interpretare” attraverso una crescita stentata, anoressia e disturbi
comportamentali da parte degli esemplari più
remissivi.
Alimentazione
·
Insalata romana e lattuga mista
·
Cibo in pellett
per piccoli roditori o rettili
·
Miglio spezzato e farina
d’avena
·
Lenticchie e piselli secchi
Normalmente è
consigliabile utilizzare entrambe gli alimenti sopraelencati formando un
composto da inumidire leggermente per consentire che si amalgami bene
all’insalata di cui l’animale è molto ghiotto.
Almeno un paio di
volte la settimana si possono offrire
piccoli insetti (grilli, camole della farine e camole del miele) preventivamente
spolverati con calcio e vitamine in polvere.
L’Uromastice
deve essere nutrito quotidianamente.
Vitamine e supplementi
I supplementi vitaminici devono essere somministrati almeno una volta a settimana; la maggior parte delle vitamine per rettili in commercio, sono formulate in modo da essere sufficienti per il fabbisogno di ogni esemplare, tuttavia è possibile utilizzare anche composti multivitaminici formulati per altri animali (cani o cavalli).
In entrambe i casi bisogna porre attenzione a non eccedere perché alcune vitamine, come le liposolubili (A-D-E), tendono ad accumularsi nel corpo diventando tossiche.
Il calcio è un
elemento essenziale per le normali funzioni metaboliche specialmente per i
piccoli e per le femmine in deposizione. A differenza delle vitamine, è
improbabile eccedere nella somministrazione di calcio anche perché il cibo ne
è comunque generalmente povero.
La carenza di
calcio si manifesta con la paralisi degli arti posteriori, con problemi alla
mandibola , con evidenti deformazioni ossee e con il rigonfiamento delle
articolazioni. Purtroppo la maggior parte di questi sintomi sono irreversibili e
piuttosto frequenti.
Acqua
L’Uromastice non
richiede la presenza di contenitori con acqua
nel terrario; ne assume la quantità della quale necessita attraverso il cibo.
Oltretutto la
presenza di acqua nel terrario
potrebbe facilitare la formazione
di batteri e funghi.
Riproduzione
Letargo
Come per la
maggior parte dei rettili, il periodo di letargo sembra essere necessario perché
avvenga la riproduzione.
Le coppie adulte
quindi, durante i 3-4 mesi invernali, saranno sottoposte ad un calo di
temperatura che, durante il giorno dovrà essere tra i 18° e i 25°C e durante
la notte sui 15°C. A queste temperature, gli animali diventano inattivi e quasi
sicuramente ridurranno al minimo anche la loro alimentazione. Terminati i mesi
invernali, bisognerà riprendere le normali condizioni gradualmente e, con la
ripresa dell’alimentazione, bisognerà porre particolare attenzione nel
garantire una dieta particolarmente ricca che possa ristabilire e preparare
al meglio le coppie per la riproduzione.
Accoppiamento
Quando tutte le
condizioni di “allevamento” sono soddisfatte, la riproduzione può essere
relativamente semplice.
Appena prima,
durante e dopo il periodo di letargo, bisogna formare un gruppo di esemplari
composto da un maschio e due femmine.
Appena terminato
il letargo, ha inizio il corteggiamento; durante questo periodo bisogna porre
attenzione che non si verifichino comportamenti
aggressivi che possano infastidire troppo la femmina.
L’accoppiamento
avviene molte volte e per questo motivo è bene lasciare la femmina accanto al
maschio fino a poco tempo prima della deposizione.
Deposizione
La deposizione
normalmente avviene da 6 a 12 settimane dopo il termine del periodo di letargo.
La femmina andrà
posta in un terrario da sola e dovranno
essere disponibili particolari zone, di sabbia e terriccio leggermente
inumiditi, dove possa andare a deporre.
In queste zone, le
femmine preparano una sorta di nido sotterrando pezzi di vegetali che sottraggono dal loro cibo per creare più
umidità al terriccio che ospita le uova.
La deposizione
può variare da un numero di 4 a più di 20 uova; normalmente un
esemplare produce una sola covata in un anno.
Schiusa
Le uova deposte
devono essere rimosse velocemente e sistemate in una incubatrice ad una
temperatura di 32°C.
Le uova fertili
sono bianche e di forma rotondeggiante e controluce si devono vedere le venature
dell’embrione.
Le uova sterili
sono gialle, maleodoranti, di forma irregolare e di piccole dimensioni.
Nelle uova fertili
che non raggiungono la schiusa, l’embrione muore entro le prime 4 settimane di
incubazione; il numero di uova che non schiudono, varia da covata a covata.
Le uova buone si
gonfiano durante i primi giorni di incubazione e rimangono turgide fino alla
schiusa; qualche giorno o ora prima di schiudersi, possono diventare più scure
e presentare una formazione acquosa sulla superficie.
La schiusa avviene
dopo 80-90 giorni .
Bisogna porre
attenzione nel non toccare le uova e non forzare l’uscita dei piccoli che
devono assorbire il sacco vitellino per la loro sopravvivenza nei primi giorni
di vita.
Normalmente tutti
i piccoli compaiono dalle uova entro 2-5 giorni dal termine della schiusa.
I piccoli andranno rimossi entro 24 ore e posti in un terrario di medie dimensioni con un substrato di sabbia e una temperatura particolarmente elevata.
Disturbi e malattie
Le maggiori
informazioni che si hanno riguardo a possibili disturbi che possono
manifestarsi ad un esemplare di Uromastice,, riguardano i problemi
di corretto mantenimento.
·
Se l’esemplare viene mantenuto
ad una temperatura troppo bassa è possibile che si verifichino problemi nella
crescita, di ipocalcemia, metabolici o di infezioni alle vie respiratorie.
·
Una dieta non appropriata può
compromettere lo sviluppo
·
Una condizione di
sovraffollamento all’interno di un terrario può dar luogo a traumi (fisici e
psichici) che possono condurre alla morte.
Si è notato che
alcune specie (U.maliensis – U.ornatus) sono più soggette a presentare
problemi se non mantenute in condizioni ottimali rispetto ad altre
(U.acanthinurus).
Bisogna quindi
adottare gli accorgimenti che già abbiamo precedentemente enunciato e porre
tutte le cure necessarie all’animale che si vuole mantenere.
Parassiti
I parassiti
possono rivelarsi un grosso problema per la salute del vostro animale, anche se
interessano quasi esclusivamente gli esemplari di cattura.
L’ animale si
infetta attraverso il cibo che ingerisce in natura o attraverso la sabbia nella
quale sono contenute le larve o le uova dei parassiti.
I parassiti si
cibano di chi li “ospita” portando l’organismo dell’esemplare ad un
deperimento generale.
Per evitare di
essere uccisi dal sistema immunitario dell’animale, i parassiti hanno evoluto
un ingegnoso meccanismo tramite il quale riescono a paralizzare parzialmente il
sistema immunitario dell’ospite. L’esemplare che li ospita risulta essere
quindi immuno - compromesso.
A ciò dobbiamo
aggiungere lo stress da cattura, lo stress degli spostamenti e il cambiamento di
ambiente: l’animale quando arriva al termine del suo lunghissimo viaggio è già
ben equipaggiato!!!!
Il consiglio è
quello quindi , se si sono acquistati animali di cattura, di sottoporli ad una
accurata visita veterinaria per poter intervenire tempestivamente con prodotti
antiparassitari.
Salmonella
Tutti i rettili
possono portare e trasmettere forme di salmonella che possono potenzialmente
causare la malattia negli uomini.
Normalmente il
tipo di terrario che si prepara per un Uromastice, non facilita la crescita dei
batteri perché privo di umidità .
E’ consigliato comunque sempre mantenere un buon livello di igiene fuori e dentro il terrario e lavarsi le mani dopo aver toccato l’animale.
Animali di cattura……
Dopo aver letto la
sezione relativa ai parassiti, è ovvio che il consiglio è quello di
evitare l’acquisto di un esemplare di cattura.
Con l’incremento
degli allevamenti in cattività è più facile evitare gli acquisti di animali
importati e comunque è un dovere considerare le condizioni sotto le quali sono
forzati a stare gli animali di cattura dal momento in cui vengono catturati a
quando arrivano nelle nostre case:
·
Gli esemplari vengo o legati ,
intrattenuti e intrappolati alcune volte anche per intere settimane da
“personaggi” che non sanno assolutamente come mantenerli.
·
La maggior parte dei luoghi dai
quali provengono gli animali di cattura, sono zone con altissimo tasso di povertà,
grossi problemi di sopravvivenza umana dove è impensabile mantenere degli
animali in cattività.
·
Gli animali vengono trasportati
in contenitori inadeguati in quantità molto superiori alla reale possibilità
di spazio e vengono “parcheggiati” nelle città con aeroporto per
facilitarne il trasporto.
·
Gli animali chiusi nei
contenitori attendono i documenti per la vendita e possono rimanere in questa
situazione anche per parecchie
settimane.
·
Molti importatori sono obbligati
a ritirare quantità elevate di animali pur non disponendo di adeguati spazi.
·
Tra la destinazione finale e il
primo importatore, si susseguono diversi importatori e i continui passaggi da
luoghi e condizioni ambientali differenti, influiscono negativamente sugli
animali.
Fortunatamente le
importazioni incominciano ad essere più controllate e regolarizzate tramite
documentazioni ; tutte le specie di Uromastice
(considerati come specie “minacciata” in natura) sono classificati
sotto Appendice II della Convenzione sul Commercio Internazionale di Specie
pericolose o in via di estinzione (C.I.T.E.S.).
R e t t i l i | A n f i b i | P e s c i | A r a c n i d i | C u r i o s i t à | P i a n t e | T e r r a r i A c q u a r i |