AFRICA
LAGO MALAWI e MBUNA
Sotto le ricche onde di questi mari di acqua dolce africani si incontra un ambiente naturale con una biodiversità tale che si può eguagliare all'esuberanza della fauna che abita l'ambiente terrestre. Questo mondo di acqua cristallina riscaldato dal sole tropicale del sudest del continente africano, ha sviluppato le specie di pesci d'acqua dolce più interessanti che possiamo mantenere nei nostri acquari. Sono i Ciclidi del Rift africano, questi territoriali animali pieni di colori, che possono competere in attrazione per il loro comportamento con gli abitanti degli oceani tropicali.
Nell'est dell'Africa si incontrano i Laghi della Valle del Rift, entro i quali si distaccano il Lago Vittoria, il Lago Tanganica e il Lago Malawi come i più grandi e di maggior rilevanza a livello acquaristico. Il Lago Malawi è il lago d'origine dei Mbuna.
Lago più giovane della valle è anche quello con più ciclidi nel mondo, con 300 specie descritte anche se si crede ne esistano almeno 500.
Come gli altri laghi della Valle del Rift, il Malawi presenta un acqua con elevato grado di durezza per cui è di vitale importanza riprodurre tale condizione nell'acquario.
In tutto il lago il pH fluttua tra i 7.7 e 8.8; la durezza totale (GH) ruota tra gli 8° e 20° mentre quella temporale (KH) tra i 10° e 15°.La temperatura non varia per tutto l'anno più di 24°-27°C.
MBUNA
I Mbuna abitano i 30 metri superficiali la cui acqua risulta essere molto ossigenata e molto limpida con tono azzurro simile alle barriere tropicali. Ciò comporta che le alghe prolifichino in modo stupendo essendo questa la dieta base dei Mbuna.
Abitano zone rocciose e si limitano ad avventurarsi oltre la loro zona. In questo modo non solo si assicurano di avere sempre sufficiente alimento come le alghe e i microrganismi che vi crescono, ma si mantengono al riparo anche da possibili predatori e possono lottare per il territorio, cosa essenziale per il periodo della loro riproduzione.
ACQUARIO
Con tali premesse, abbiamo le condizioni necessarie per creare il giusto biotopo di questa particolare zona.
Questi ciclidi non superano i 15 cm. di lunghezza, l'acquario dovrà essere il più ampio possibile dando però più importanza all'ampiezza che all'altezza, per favorire la buona ossigenazione e la possibilità di creare più territori, la vasca potrà essere sui 200 litri.
Sapendo che i pesci prediligono zone rocciose, porremo attenzione ad adibire la vasca con decorazioni esclusivamente rocciose formando cave e grotte con le rocce per creare appositi nascondigli. Dato che questi pesci hanno l'uso di scavare il substrato con la bocca per creare zone di avallamento, è molto importante che le rocce siano disposte saldamente sul fondo.
Prima di disporre le rocce e la sabbia, bisogna tener conto della richiesta di acqua dura di questi pesci, realizzando un tampone di pH eleggendo rocce alcaline o conchiglie come substrato o aggregandole al filtro.
Altro fattore importante è il fondo dell'acquario; si possono utilizzare lamine o altri fondi da collocare all'esterno della vasca o fondi in rilievo da porre all'interno per ricreare una suggestiva immagine a chi ammira l'acquario.
Naturalmente le zone di questi pesci sono prive di piante, ma volendo collocarne alcuni, si consiglia il muschio di Java che risulta essere l'unica pianta che rispettano, collocandola saldamente alle rocce. Altre specie presenti frequentemente negli acquari come Vallesneria, Cryptocoryne e Echinodorus avrebbero difficoltà a prosperare in tali condizioni di durezza e competere con le alghe dell'acquario. Le alghe invece sono fondamentali nel nostro biotopo, a differenza della maggior parte del resto degli acquari, qui non andranno combattute dato che i nostri pesci si alimentano di esse come base alimentare più naturale.
Parlando di alghe non possiamo evitare il teme dell'illuminazione, importante per due motivi: per l'accrescimento delle alghe e per un fattore estetico. Un tono azzurro sarebbe molto naturale tuttavia potremmo combinare due tubi con toni diversi in modo da risaltare tanto i colori azzurri quanto quelli gialli e arancioni dei pesci.
Altro passo importante è il filtraggio. I Mbuna sono pesci dal metabolismo molto alto, questo, sommato alla superpopolazione controllata* fa che necessiteremo di un ottimo filtro biologico e filtro meccanico per assorbire la maggior quantità di detriti possibili prima che inizino a decomporsi. Dovremo installare il miglior filtro, quello biologico dovrà doppiare la capacità dell'acquario per ora di flusso dell'acqua e il filtro meccanico dovrà circolare da 3 a 5 volte per ora il volume totale della vasca.
Una volta concluso il ciclo del nitrogeno si potrà iniziare a collocare i pesci, passo molto importante e piuttosto delicato nella fattispecie in questo biotopo. I pesci andranno introdotti insieme per facilitare il pacifico adattamento con il nuovo ambiente. la "maturazione" dell'acquario dovrà essere perfetta e sarà raggiunta con molta pazienza, la quantità di detriti di tutti i pesci subirà troppo in poco tempo per cui i batteri non daranno abbastanza durante i primi giorni, il che potrebbe essere fatale. Cambi periodici del 10% di acqua durante la prima settimana potrebbero aiutare una volta introdotti tutti i pesci.
L'aggressività di questi pesci è uno dei problemi più comuni per chi li mantiene. *Esistono alcune tecniche come cambiare la decorazione per formare nuovi territori o "scegliere" gli esemplari meno aggressivi, ma il miglior modo è quello di mantenere un numero elevato nell'acquario; non esageratamente e mantenendo un ottimo sistema di filtraggio non dovremmo incorrere in problemi . In un acquario di 200 litri potremmo collocare tra i 10 e 15 pesci, mentre in uno di 400 litri anche una trentina.
L'acquario dei Mbuna può essere definito come un particolare e interessante aspetto del mondo dell'acquaristica se mantenuto con responsabilità , buona conoscenza e competenza e ci regalerà molte ore di contemplazione meravigliosa di questo piccolo biotopo africano.
All'interno dei Mbuna esistono 12 generi e più di 600 specie differenti tutti con specifiche varietà, saremo facilitati nella scelta valutando le specie presenti sul mercato anche se risultano essere molto scarse rispetto a quelle naturali.
Cyathochromis
Genyochromis
Labidochromis
Melanochromis
Petrotilapia
Iodotropheus
Gephyrochromis
Maylandia
Pseudotropheus
Pseudotropheus (Tropheus)
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